Quando si sa di dover insegnare in prima ci sono delle domande che, puntualmente, frullano nella testa di una maestra .
Naturalmente anche io me le son fatte , ma la risposta è arrivata spontanea e senza nessun ripensamento : il metodo fono – sillabico, attenendomi sia alle indicazioni delle LInee guida sulla 170 per i DSA che alle Indicazioni nazionali.
Nelle INDICAZIONI NAZIONALI ho trovato conferma di quello che pensavo : “una scuola a misura di tutti, che rispetti i tempi di tutti gli alunni”.
E poi nelle LINEE GUIDA ( che suggerisco a tutti di leggere !) ho trovato davvero una guida su cosa e come fare.
Allora partiamo con il diario?
I primi giorni di scuola li ho dedicati, oltre alle attività di presentazione e di verifica di acquisizione dei prerequisiti, ai giochi fonologici, a cui purtroppo non sempre ci si dedica attenzione .
Sul web ho trovato vari giochi che ho poi adattato alle mie esigenze; i più apprezzati dai miei alunni sono stati questi:
- Gioco di Nasolungo e Ditocorto: l’insegnante pronuncia due parole di lunghezza differente e il bambino deve indovinare quale parola è stata pronunciata da Nasolungo e quale da Ditocorto . Es. (cane/girasole; uccellino/mela)
- Gioco del robot: l’insegnante fa lo spelling di una parola e il bambino deve capire la parola camuffata e dirla ad alta voce (P.O.R.T.A. = PORTA), viceversa l’insegnante pronuncia una parola e il bambino deve scandire i fonemi con la voce o con il battito delle mani oppure abbinare ad ogni fonema un gettone
Tutte le attività fonologiche venivano svolte prima a voce, singolarmente, in coppia o a piccoli gruppi e poi alcune attività venivano riprodotte sul quaderno.
Questo è ciò che abbiamo fatto ad esempio con il gioco LA CASA DELLE VOCALI / SILLABE:
Il bambino ha sul tavolo delle casette fatte di cartone ognuna indicante una lettera e dei disegni vari che vanno collocati nelle casette della lettera iniziale corrispondente.
La casa delle sillabe : L’insegnante fa sedere gli alunni in cerchio e al centro dispone delle immagini capovolte E dei cartoncini divisi per lunghezza delle sillabe (dal più piccolo al più grande). A turno ogni bambino pesca e dice il nome e poi fa la divisione in sillabe con le mani. A questo punto associa il cartoncino all’immagine.
Oppure giochi di discriminazione uditiva: metti una x ogni volta che senti il suono R /F / … e così via.
(fine prima parte)